CfP: Religioni letterarie (II). Letteratura e cinema dopo/durante la secolarizzazione: 1989-2022

Rivolto a: docenti, ricercatori e dottorandi

Quando: 26-27 aprile 2023

Dove: Varsavia, Dipartimento di Italianistica

Lingua del convegno: italiano/inglese

Possibili ambiti tematici includono (ma non si limitano a):

  • Secolarizzazione, post-secolarizzazione, de-secolarizzazione
  • Fine del postmodernismo / ritorno alla realtà
  • Letteratura/cinema e verità
  • Lo scrittore-profeta
  • Rappresentazioni delle istituzioni religiose e del clero; del pluralismo religioso
  • Opposizione alla religione / spiritualità
  • Fondamentalismo religioso
  • La morale, l’etica: immagini del bene e del male
  • Spiritualità, fedi personali, religione e impegno
  • Spiritualità, fedi personali, religione e identità – culturale, individuale, di genere, sessuale e nazionale
  • La donna e la fede, dentro e fuori dalle istituzioni religiose

 Keynote speakers:

  • Clodagh Brook
  • Aldo Nove
  • Enzo Pace

Comitato scientifico: Clodagh Brook (Trinity College Dublino), Monica Jansen (Università   di Utrecht), Enzo Pace (Università degli Studi di Padova), Hanna Serkowska (Università di Varsavia), Maria Bonaria Urban (Reale istituto neerlandese di Roma – KNIR), Marco Zonch (Università di Varsavia)

Comitato organizzativo: Marco Zonch (Università di Varsavia), Hanna Serkowska (Università di Varsavia)

Invito a contribuire

Le opere letterarie e cinematografiche italiane degli ultimi venti o trent’anni, molto di frequente, non possono essere interpretate facendo ricorso al solo vocabolario del materialismo. Le popolano infatti rinascite e iniziazioni, fedi, spiritualità e mistiche dalle provenienze più diverse a cui finiscono per venir assegnati ruoli di primo piano. Spesso, cioè, fedi e spiritualità non vengono utilizzate per “colorare” un ambiente o un personaggio ma occupano il centro della scena, fanno da motore alla narrazione; compaiono indifferenti alle gerarchie e alle distinzioni highbrow, lowbrow e middlebrow.

Questo stato delle cose può, forse, non destare sorpresa e venir inteso alternativamente come l’effetto, o come il modo in cui la produzione culturale partecipa a uno dei maggiori cambiamenti avvenuti in Occidente nel corso degli ultimi decenni: la ricomparsa della religione. Potremmo anzi dire che il secolo apertosi con l’annuncio nietzschiano, con l’Entzauberung weberiana e, più in generale, con l’idea che la religione sarebbe presto scomparsa, contro ogni aspettativa si chiude spirituale. «Il fatto è», scriveva Gianni Vattimo, che con «la “fine della modernità”» sembrano venir meno anche tutte «le ragioni filosofiche per essere atei, o comunque per rifiutare la religione» (Credere di credere, 17-18). Che si condividano o meno queste posizioni, che si scelga la desecularization di Peter Berger, la Secular Age di Charles Taylor, la lettura di Jürgen Habermas, di Colin Campbell o di altri ancora, con Ulrich Beck possiamo dire che è «ormai diventato quasi una banalità sostenere che […] [in Occidente] si sia in presenza di una nuova cultura spirituale» (Ulrich Beck, Il Dio personale, 33).

La recente produzione letteraria e cinematografica, come detto, sembra partecipare a queste trasformazioni con modalità di cui bisognerebbe discutere. Tuttavia, a dispetto della centralità del “problema religioso”, rare sono state le occasioni in cui ad esso gli italianisti hanno concesso spazio. È dunque proprio in risposta a questa marginalità, non commisurata al peso contemporaneo del problema, che è per iniziativa di Marco Zonch è nato Religioni letterarie. La prima edizione del convegno, svoltosi nel 2018, ambiva a proporsi come luogo d’incontro aperto a coloro che si occupavano di letteratura e religione, in senso ampio, con l’obiettivo di far emergere un quadro complessivo di prospettive critiche e autori. Il dialogo apertosi là è poi fruttuosamente proseguito con la pubblicazione di un numero di «Incontri. Rivista europea di studi italiani», curato da Marco Zonch e intitolato Religioni letterarie, una via alternativa al contemporaneo?, a cui hanno contribuito Michele Bordoni, Monica Jansen ed Enzo Pace. Poi durante un seminario di ricerca, organizzato da Clodagh Brook, Monica Jansen e Maria Bonaria Urban, svoltosi nel 2022 a Roma presso il Reale Istituto Neerlandese (Transnational Perspectives on Post-Secular Italy: Arts, Media and Religion) in cui si è discusso anche di cinema e arti visive.

A questa seconda edizione di Religioni letterarie si invita dunque a partecipare chi si occupa del “problema religioso” dalla prospettiva degli Italian Studies, ma anche da quella della sociologia e della filosofia. Più in generale, a essere incoraggiata è l’interdisciplinarietà, intesa qui, empiricamente, come una forma di studio che si avvale di strumenti o di risultati provenienti da settori diversi da quello di afferenza. Religioni letterarie mira insomma, ancora una volta, a proporsi come luogo d’incontro in cui discutere uno degli elementi che più in profondità sembrano caratterizzare la produzione culturale contemporanea: la comparsa di visioni, mondi, simboli e idee non descrivibili con il vocabolario del materialismo.

Istruzioni per l’invio delle proposte:

Le proposte di relazione, composte da un breve abstract in lingua italiana e inglese (di non oltre 350 parole, comprensive di note e indicazioni bibliografiche), da un breve CV e dall’indicazione della sezione alla quale si intende partecipare, dovranno essere fatte pervenire in formato .doc al seguente indirizzo di posta elettronica entro e non oltre il 31-01-2023: religioni.letterarie@gmail.com. Sarà data comunicazione della decisione entro il 28-02-2023. I partecipanti saranno tenuti a versare una quota partecipativa di 50 Euro.

 Addressed to: Lecturers, researchers and PhD students

When: 26-27.04.2023

Where: Warsaw, Department of Italian Studies

Language: Italian/English

Thematic areas are (not limited to):

  • Secularisation, post-secularisation, de-secularisation
  • End of postmodernism / return to reality
  • Literature/cinema and truth
  • The writer-prophet
  • Representations of religious institutions and clergy; religious pluralism
  • Opposition to religion / to spirituality
  • Religious fundamentalism
  • Morality and ethics; representations of good and evil
  • Spirituality, personal faiths, religion and socio-political commitment
  • Spirituality, personal faiths, religion and identities – including cultural, individual, gender and sexuality, and national identities
  • Women and faith, inside and outside religious institutions

Keynote speakers:

  • Clodagh Brook
  • Aldo Nove
  • Enzo Pace

Scientific committee: Clodagh Brook (Trinity College Dublin), Monica Jansen (Utrecht University), Enzo Pace (University of Padova), Hanna Serkowska (University of Warsaw), Maria Bonaria Urban (Royal Netherlands Institute in Rome – KNIR), Marco Zonch (University of Warsaw)

Organizational committee: Marco Zonch (University of Warsaw), Hanna Serkowska (University of Warsaw)

Call for abstracts

The Italian literary and cinematographic works of the last twenty or thirty years very often cannot be interpreted only by resorting only to a materialist vocabulary. Indeed, these works talk about rebirths and initiations, faiths, spiritualities and mysticism that come from a wide range of sources. Often, that is, faiths and spiritualities are not used just to ‘colour’ an environment or a character but they occupy centre stage, acting as the driving force behind the narrative; they appear indifferent to hierarchies and highbrow, lowbrow and middlebrow distinctions.

This state of things may, perhaps, come as no surprise and be understood either as the effect, or as the way in which the cultural production participates in one of the greatest changes that has taken place in the West in recent decades: the reappearance of religion. The century that had opened with the Nietzschean announcement, with the Weberian Entzauberung and, more generally, with the idea that religion would soon disappear, against all expectations came to a spiritual end. «Il fatto è», wrote Gianni Vattimo, that with «la “fine della modernità”» all «le ragioni filosofiche per essere atei, o comunque per rifiutare la religione» also seem to have disappeared (Credere di credere, 17-18). Whether one shares these positions or not, whether one chooses Peter Berger’s desecularization, Charles Taylor’s Secular Age, the reading of Jürgen Habermas, Colin Campbell or others, we can say with Ulrich Beck that it has «ormai diventato quasi una banalità sostenere che […] [in Occidente] si sia in presenza di una nuova cultura spirituale» (Ulrich Beck, The Personal God, 33).

Recent literary and cinematographic production, as mentioned, seems to participate in these transformations in ways that should be discussed. However, in spite of the cultural centrality of the ‘religious problem’, the occasions on which Italianists have granted space to it have been rare. It is therefore in response to this marginality, not commensurate with the contemporary weight of the problem, that on the initiative of Marco Zonch Religioni letterarie was born. The first edition of the conference, held in 2018, aspired to be a meeting place open to those who dealt with literature and religion, in a broad sense, with the aim of developing an overall picture of critical perspectives and writers. The dialogue opened there was then fruitfully continued with the publication of an issue of ‘Incontri. Rivista europea di studi italiani’, edited by Marco Zonch and entitled Religioni letterarie, una via alternativa al contemporaneo?, with contributions by Michele Bordoni, Monica Jansen and Enzo Pace. After that, during a research seminar held at the Royal Netherlands Institute in Rome in 2022 (Transnational Perspectives on Post-Secular Italy: Arts, Media and Religion) and organized by Clodagh Brook, Monica Jansen e Maria Bonaria Urban, in which cinema and visual arts were also discussed.

Those who deal with the “religious problem” from the perspective of Italian Studies, but also from that of sociology and philosophy, are therefore invited to participate in this second edition of Religioni letterarie. More generally, interdisciplinarity is encouraged, and here empirically understood as a form of study that makes use of tools or results from sectors other than the one it belongs to. In short, Religioni letterarie aims, once again, to offer itself as a meeting place in which to discuss one of the elements that seem to characterise contemporary cultural production most profoundly: the appearance of visions, worlds, symbols and ideas that cannot be described with the vocabulary of materialism.

Instructions for submission of proposals:

Proposals for papers, consisting of a short abstract in Italian and English (of no more than 350 words, including notes and bibliographical references), a brief CV and an indication of the section in which you intend to participate, must be sent in .doc format to the following e-mail address no later than 31-01-2023: religioni.letterarie@gmail.com. Notification of the decision will be given by 28-02-2023. Participants will be required to pay a participation fee of 50 Euros.