Nuove prospettive sulla terza rima
(Università di Verona)
Call for papers
Ogni forma metrica è sempre allo stesso tempo autonoma ed eteronoma: mentre sembra offrirsi come semplice impalcatura liberamente riutilizzabile, porta con sé anche, vischiosamente, le tracce della propria origine, le connotazioni culturali che vi si associano e insieme le proprie implicazioni formali, che continuano a suggerire e a guidare determinate modalità di organizzazione del discorso. Fin dalla sua nascita la terza rima si dimostra capace di eccezionale versatilità. La potente macchina narrativa della Commedia dantesca poggia anche sulla geniale invenzione di questo metro insieme aperto e chiuso, capace di accogliere tutti gli stili, di esaltare lirismo e dramma, narrazione e speculazione. Se la creazione di una forma nuova risponde a esigenze espressive e poetiche stringenti e ne è la soluzione; se davvero la forma è, con Adorno, «contenuto sedimentato», raramente progetti tanto ambiziosi si sono risolti in mezzi così efficaci. Non stupisce che nei secoli l’esplorazione dei possibili usi della terzina sia stata continua ed intensa.
Il seminario Nuove prospettive sulla terza rima vuole essere un luogo di studio e di confronto per giovani ricercatori che si occupano di testi scritti in terza rima, offrendo l’occasione di approfondire singoli casi di studio, con l’obiettivo di mettere a fuoco la lunga tradizione della terzina nelle sue diverse applicazioni lungo l’intero arco della letteratura italiana. Non si prenderà in considerazione dunque solo il punto di partenza imprescindibile di Dante, ma tutta la storia ininterrotta che va dai volgarizzamenti trecenteschi alla Bassvilliana di Monti, dai Trionfi di Petrarca al teatro musicale del Seicento, dall’Ameto di Boccaccio al capitolo ternario in tutte le sue varietà (bucolica, epistolare, burlesca, pedantesca, elegiaca, satirica…) tra Quattro e Cinquecento, dalla terzina come metro didascalico e traduttivo alla satira del Settecento, da Leopardi a Pascoli, sino al Novecento di Pasolini e alle riprese “neometriche” della stretta contemporaneità, senza dimenticare soluzioni eterodosse ed alternative, come quella polemicamente tentata da Cecco d’Ascoli.
Il seminario si terrà a Verona a settembre o ottobre 2019 e si inserisce all’interno di due percorsi scientifici consolidati e di alto livello: le iniziative veronesi legate ai centenari danteschi, iniziate nel 2015 e che continueranno sino al 2021, con l’intento di diffondere, studiare e celebrare l’opera del sommo poeta; e il ciclo di seminari inaugurato dalle Nuove prospettive sul sonetto (Verona 2016) e proseguito con le Nuove prospettive sull’ottava rima (Ginevra 2017).
Si prevede di organizzare il seminario in tre sessioni: la prima dedicata all’opera di Dante, la seconda alla fortuna della terza rima nella tradizione tra Trecento e Ottocento, l’ultima dedicata alle riprese novecentesche e contemporanee.
Si invitano a partecipare a questa call for papers dottorandi e giovani ricercatori. Le proposte dovranno riguardare testi in terza rima, da Dante al Duemila, indagati principalmente da un punto di vista metrico e stilistico, con particolare riguardo alle strutture discorsive, sintattiche e argomentative. Come punto di riferimento per il taglio degli studi presentati negli anni precedenti si possono tenere in considerazione i contributi inclusi nel volume Otto studi sul sonetto, a cura di Arnaldo Soldani e Laura Facini, libreriauniversitaria.it, 2017, realizzato in diretta continuità con il seminario del 2016.
Le proposte, di massimo 300 parole, insieme a un breve profilo bio-bibliografico (formazione, contatti, pubblicazioni, affiliazione accademica), vanno inviate a galavotti.jacopo@gmail.com entro il 31 gennaio 2019. Sono previsti interventi di 30 minuti. Le spese di trasporto, vitto e alloggio saranno a carico degli organizzatori.