CFP Italica Wratislaviensia 11(1): La letteratura italiana nella prospettiva delle Digital Humanities

Le digital humanities affondano le proprie radici nel lavoro pionieristico di Padre Roberto Busa S.J., autore e infaticabile promotore nel mondo dell’Index Thomisticus. Il suo collaboratore Antonio Zampolli, ideatore e diffusore delle metodologie di trattamento dei testi e fondatore dell’Istituto di Linguistica Computazionale (ILC) ha portato il settore scientifico a livello di diffusione internazionale, operando attivamente anche in collaborazione con l’Accademia della Crusca e numerose altre iniziative lessicografiche e di raccolta di testi letterari. Nell’ambito delle scienze dell’antichità, merita un posto preminente la figura di Tito Orlandi, il cui Corpus dei Manoscritti Copti Letterari ha rivoluzionato il campo delle ricerche sulla lingua e la letteratura copta. L’utilizzo del calcolatore nel campo della filologia è stato ampiamente promosso e migliorato da Andrea Bozzi, successore di Zampolli alla direzione dell’ILC, creatore della stazione di lavoro filologico.

Oggi il campo delle digital humanities (DH) si è affermato sia nell’ampiezza dei campi di applicazione, sia nella raffinatezza delle metodologie.

Nel contesto italiano, il discorso è stato particolarmente vivace e stimolante grazie a tutto ciò che concerne lo studio della creazione letteraria degli autori italiani e dei progetti digitali dedicati ad essa. In particolare ricordiamo iniziative come il Darmouth Dante Project, il Decameron Web, l’Italian Women Writers, relativi alla letteratura italiana. Sono interessanti le ultime sperimentazioni p. es. di  Michele Cortelazzo in collaborazione con Arjuna Tuzzi, i quali grazie all’analisi automatica dei testi con metodi quantitativi,  hanno risolto il più grande mistero della letteratura italiana del nostro tempo, il segreto di Elena Ferrante (Tuzzi &Cortelazzo, 2017).

Fabio Ciotti ci scrive sui due “rami” dell’umanistica digitale: uno dedicato alla tradizione delle ricerche ed esperimenti con l’utilizzo dei metodi e degli strumenti computazionali e digitali negli studi dedicati alla lingua, letteratura, storia e cultura, e l’altro sulla tradizione delle imprese digitali riguardanti gestione e conservazione del patrimonio culturale nelle biblioteche, archivi  e musei (Ciotti, 2015).

Il numero 11(1) di Italica Wratislaviensia intende fornire una riflessione sulle tendenze più attuali nell’ambito delle ricerche dedicate all’applicazione degli strumenti informatici ai vari aspetti della letteratura italiana e la sua ricezione mondiale. Saranno particolarmente benvenuti  articoli dedicati a vari collegamenti della letteratura italiana con la letteratura polacca dal punto di vista delle DH.

Desideriamo attivare un momento di riflessione e dibattito presentando gli articoli che affrontino da un punto di vista sia teorico-metodologico sia  empirico-pratico, i risultati di lavori che considerino centrale l’applicazione di strumenti computazionali a dati umanistici.

Con questa call chiediamo di intervenire nel dibattito con i contributi teorici o applicativi mirati al tema delle DIGITAL HUMANITIES, proponendo, a titolo di esempio, i seguenti argomenti:

  • Metodi di analisi computazionale nelle pratiche di ricerca dedicata alla letteratura italiana: analisi computazionale, stilometria, attribuzione di autore, filologia digitale;
  • Distant Reading per la rappresentazione della tradizione letteraria italiana – in ambito del polisistema della letteratura nazione e come elemento della cultura mondiale;
  • Confronti tra approcci computazionali nelle relazioni letterarie italo-polacche;
  • Metodologie e applicazioni di trattamento automatico del linguaggio per fini di ricerca umanistica (letteraria, linguistica, filologica);
  • Metodologie e tecnologie del processo di digitalizzazione per la produzione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale digitale;
  • Edizioni digitali della letteratura italiana;
  • Corpus letterari digitali.

Le proposte dei contributi in ITALIANO (abstract di 250 parole con 5 parole chiave destinati a sottolineare i punti salienti del contributo) con una breve nota biografica dell’autore (50 parole) devono essere inviate all’indirizzo katarzyna.biernacka-licznar@uwr.edu.pl) entro il 20 novembre del 2019. L’accettazione degli abstract sarà comunicata all’indirizzo di posta elettronica dell’autore.I contributi che rispettano le norme redazionali devono pervenire entro il 30 gennaio del 2020.

Gli articoli saranno valutati attraverso un processo di double blind peer review. Norme redazionali si trovano sulla pagina della rivista: https://ifr.uni.wroc.pl/it/italica-wratislaviensia nella sezione LINEE GUIDA PER GLI AUTORI.

La pubblicazione del numero della rivista è prevista per il luglio 2020.

Katarzyna Biernacka-Licznar

Giacomo Ferrari – Guest Editor

Jan Rybicki