«Esemplari umani». I personaggi nell’opera di Primo Levi
Convegno internazionale
Universität Bern, 1-2 ottobre 2020
Call for papers
«In quei giorni e in quei luoghi, poco dopo il passaggio del fronte, un vento alto spirava sulla faccia della terra: il mondo intorno a noi sembrava ritornato al Caos primigenio, e brulicava di esemplari umani scaleni, difettivi, abnormi; e ciascuno di essi si agitava, in moti ciechi o deliberati, in ricerca affannosa della propria sede, della propria sfera, come poeticamente si narra delle particelle dei quattro elementi nelle cosmogonie degli antichi».
Primo Levi, La tregua, 1963
«Far morire un personaggio è criminale; senza esagerare, non è come uccidere una persona, ma come esperienza in parte coincide. Tracce di questa mia ossessione per i personaggi si trovano in Vizio di forma […] È difficile definirli in modo filosofico; certamente non sono dei mammiferi, perché si riproducono a modo loro: si ha libertà completa su di loro; tu, autore, ti senti dotato di poteri senza limiti, puoi fare di un personaggio quello ti pare, puoi ammazzarlo, puoi renderlo bellissimo, onnipotente, perverso, puoi farlo soffrire, godere, e questa è stata per me un’esperienza abbastanza nuova, un senso di onnipotenza infantile; è vero, il bambino si costruisce un universo dove può fare quello che vuole, e sotto quest’aspetto scrivere un romanzo è una regressione».
Primo Levi, intervista per «Il Globo», 13 giugno 1982
Il convegno Esemplari umani vuole sollecitare una riflessione critica sui personaggi che popolano l’opera di Primo Levi, sulla loro costruzione, sulla loro configurazione narrativa e linguistica, sul loro statuto ontologico all’interno del mondo possibile dell’universo letterario, sulla relazione e sull’eventuale scarto tra dimensione finzionale e vicenda storica; e ancora, sulla ricorrenza di alcuni personaggi chiave in opere e generi differenti, sui prestiti da altri autori e da altri personaggi, sul dialogo che intrattengono con il lettore. Ciascun intervento potrà proporre l’analisi e la lettura critica di un personaggio, antropomorfo o zoomorfo, senza distinzione di genere (prosa, poesia, narrativa, saggistica, memorialistica, fantascienza). L’indagine potrà abbracciare uno o più testi dell’opera di Levi, e potrà avere carattere sia sincronico che diacronico. Si richiede però di concentrarsi su un solo personaggio; è comunque incoraggiato l’esame delle relazioni con altri personaggi, principali o secondari, eventuali rapporti duali e appartenenze a gruppi.
Si individuano qui tre linee guida principali di analisi, che non esauriscono tutte le prospettive con cui ci si può accostare all’oggetto-personaggio, e che sono da considerarsi complementari tra loro. Gli interventi potranno muoversi liberamente da una prospettiva all’altra o adottarne di ulteriori, a seconda dell’aspetto dell’opera di Levi che intenderanno valorizzare, e della dimensione sincronica o diacronica dell’indagine:
– la costruzione del personaggio in termini retorici, la sua progettazione tecnica (scelte semantiche e sintattiche, tropi) sia nella descrizione che nella drammatizzazione (dialoghi e messa in scena). Declinata nell’opera di Levi, questo tipo di analisi incoraggia uno studio della lingua dei personaggi, della loro caratterizzazione, degli eventuali prestiti intertestuali, dell’uso delle figure retoriche a lui più congeniali, quali l’ossimoro, il paradosso, l’ironia, l’alliance de mots.
– l’ideazione di personaggi che funzionano come vettori tematici, come figure ideali, «universali fantastici», «prefigurazioni», agglomerati di senso (più che semplici “funzioni”). Questa prospettiva si aggancia al filone leviano del dimostrare raccontando, della tensione tra generi differenti (saggistica e narrativa), ma anche tra differenti attitudini conoscitive (analitica ed etico-morale, ad esempio).
– la configurazione di personaggi come entità di un mondo possibile, quello del testo letterario, dotato di una propria coerenza interna e alternativo, in misura radicale o anche infinitesimale, a tutti gli altri, compreso quello reale. In particolare, nel caso di Levi, questa prospettiva potrebbe illuminare la relazione e l’eventuale scarto tra esistenza storica e costruzione letteraria dei personaggi nelle opere di stampo memorialistico; la riproposizione, in chiavi differenti, di uno stesso personaggio in opere successive; le variazioni di un personaggio nel passaggio dal medium testuale a quello radiofonico o teatrale; il produttivo nesso tra il presente storico e i mondi futuribili della fantascienza e della fantabiologia leviane.
Indicazioni pratiche
L’invito a contribuire è aperto a dottorandi, ricercatori post-doc e studiosi. Ciascun intervento dovrà avere una durata di 20 minuti. Un abstract in italiano di massimo 200 parole, accompagnato da un curriculum vitae, dovrà essere inviato entro il 15 marzo 2020 a esemplariumani@gmail.com. Le spese di viaggio e di soggiorno sono a carico dell’Università di Berna.
BIBLIOGRAFIA CRITICA
Il personaggio letterario
Gli studi sullo statuto concettuale del personaggio letterario sono molto numerosi, e seguono orientamenti eterogenei, dunque non è possibile fornire una definizione univoca di questo oggetto d’analisi: qualsiasi definizione rimanda di fatto a un sistema teorico e a un approccio critico di riferimento, implicito o esplicito. Le indicazioni bibliografiche che seguono sono state individuate per il loro carattere compendiario: ciascun titolo contiene un resoconto del dibattito degli ultimi trent’anni sullo statuto del personaggio o propone un ragguaglio su una singola prospettiva teorica. Il numero 3 vol. 24 di «Style» (1990) è dedicato interamente al personaggio letterario. In particolare è utile la lettura di Uri Margolin, The What, the When and the How of Being a Character in Literary Narrative, pp. 453-468. Margolin ha dedicato molti studi a questo tema, tra cui si segnala il capitolo Character della Cambridge Companion to Narrative (Cambridge University Press 2007), pp. 66-79. Un’ampia raccolta di saggi sul tema è anche Characters in Fictional World, a cura di Jens Eder, Fotis Jannidis e Ralf Schneider (De Gruyter 2010), che ha anche il merito di raccogliere i contributi (in lingua inglese) degli studiosi germanofoni che più si sono concentrati sul tema del personaggio letterario. In particolare, come panoramica complessiva, possono essere utili l’introduzione dei tre autori e i saggi di Henriette Heidbrink, Maria E. Reicher e Patrick Colm Hogan. Il libro contiene inoltre una bibliografia esaustiva, la cui versione aggiornata è consultabile sulla rivista «Medienwissenschaft Hamburg: Berichte und Papiere», 90/2008, all’indirizzo: http://berichte.derwulff.de/0090_08.pdf. Si segnalano infine Fictional Minds di Alan Palmer (University of Nebraska Press 2004), che offre un punto di vista originale sui personaggi come menti finzionali in grado di entrare in dialogo con la mente del lettore; Living To Tell About It di James Phelan (Cornell University Press 2004), un’analisi dei personaggi letterari condotta con gli strumenti degli ethical studies; nel panorama italiano recente, ricordiamo Arrigo Stara, L’avventura del personaggio (Le Monnier Università, 2004), un’inchiesta sullo statuto ontologico del personaggio di finzione, e Enrico Testa, Eroi e figuranti (Einaudi 2009), una rassegna di close reading su personaggi assoluti e relativi della letteratura occidentale. In chiusura, vale la pena ricordare, tra i classici sul tema, l’opera monumentale di Salvatore Battaglia, Mitografia del personaggio (Liguori 1968).
Primo Levi
Strumento imprescindibile di ricerca sono i tre volumi delle Opere complete (Einaudi 2016 e 2018) curati da Marco Belpoliti, con bibliografia e apparato di indici a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi. Di M. Belpoliti si segnala anche il volume Primo Levi di fronte e di profilo (Guanda 2015, nuova edizione 2019). Due numeri della rivista «Riga» sono stati dedicati a Primo Levi (Marcos y Marcos, 1997 e 2016, il primo a sempre a cura di M. Belpoliti, il secondo a cura di Belpoliti, Mario Barenghi e Anna Stefi), che raccolgono saggi- caposaldo degli studi su Levi, così come il volume Primo Levi. Un’antologia della critica, a cura di Ernesto Ferrero (Einaudi 1997). Come introduzioni complessive all’autore, si vedano Enrico Mattioda, Levi (Salerno Editrice, 2011), e Mario Porro, Primo Levi (Il Mulino 2017), oltre all’Album Primo Levi, biografia per testi e immagini a cura di Roberta Mori e Domenico Scarpa (Einaudi 2017) e la biografia di Ian Thomson Primo Levi. Una vita, recentemente tradotta in italiano (Utet 2017). Strumento critico valido sono anche le Lezioni Primo Levi, edite singolarmente in edizione bilingue da Einaudi dal 2010 al 2019 con la supervisione scientifica del Centro Studi Primo Levi, ora raccolte in volume per Mondadori (2019). In particolare, la lezione di Mario Barenghi, Perché crediamo a Primo Levi? costituisce un passaggio decisivo nello studio del rapporto tra memorialistica e costruzione finzionale. Si segnalano anche le monografie di: Robert S. C. Gordon, Primo Levi. Le virtù dell’uomo normale (Carocci 2003), di Damiano Benvegnù, Animals and Animality in Primo Levi’s Work (Palgrave MacMillan 2018) e di Pier Vincenzo Mengaldo Per Primo Levi (Einaudi 2019). Infine, il catalogo online del Centro Studi Primo Levi raccoglie una bibliografia in continuo aggiornamento degli studi e delle pubblicazioni sullo scrittore torinese.
Il convegno è organizzato da
Prof.ssa Giovanna Cordibella
Dr. Martina Mengoni
Istituto di Lingua e Letteratura Italiana Universität Bern
Länggassstrasse 49 3012 Bern