Come ha recentemente osservato Italo Pantani in un prezioso contributo sullo stato attuale degli studi quattrocenteschi,
La letteratura italiana del Quattrocento non risulta oggi attrattiva, se non per studi filologici e storico-culturali. La sua immagine fredda e libresca non corrisponde tuttavia alle reali qualità letterarie di tante sue mirabili espressioni, ma è il risultato di una tradizione critica che non ha mai saputo definitivamente reagire ai suoi negativi fondamenti. L’interesse per la letteratura di questa stagione può essere risvegliato solo da un approccio disposto a riconoscere e divulgare i pregi estetici dei suoi testi migliori; ma un tale obiettivo, per essere centrato, richiede anche il sostegno di iniziative editoriali di larga diffusione e ad esso ben funzionali: sul modello (per quanto perfettibile) di preziose e già consistenti collane straniere […].
La rivista «Diacritica», con un numero monografico dedicato alla Lirica del Quattrocento, sia in lingua latina sia in volgare, si pone l’obiettivo, sulla strada segnata da recenti iniziative filologiche come l’Atlante dei Canzonieri in volgare del Quattrocento, di dare nuova vitalità agli studi quattrocenteschi. Saranno, quindi, benvenuti contributi critici e filologici che non puntino l’attenzione esclusivamente sulla sistemazione filologica dei testi, ma che da questo necessario passaggio sappiano trarre elementi in grado di evidenziare i pregi estetici di tale produzione.