Dresda, 25-27/10/2018
2° Convegno romanzo-slavo all’Università Tecnica di Dresda, in cooperazione con l’Italien-Zentrum della TU-Dresden.
Transfer culturale italiano-polacco nel contesto europeo
Organizzatori: Prof. Christoph Mayer, Prof. Martin Henzelmann, Prof. Gianluca Olcese
Invito all’invio di proposte entro il 15/2/2018.
Nell’Europa di oggi, il cui processo di unificazione più che mai appare fragile, le relazioni bilaterali a livello sia di cultura alta sia popolare possono essere un veicolo di cooperazione transfrontaliera in prospettiva futura. La novità del convegno sorge da un punto di vista comune di italianisti e polonisti per i quali la questione sul dialogo tra le due culture non risulta ancora esaustivamente studiata, anche per via del fatto che la riapertura agli scambi culturali tra area slava e romanza è avvenuta solo in epoca molto recente. Il presente convegno si propone quindi di approfondire scientificamente i fenomeni storici di contatto tra Italia e Polonia nonché favorire il dialogo tra le due culture scientifiche nella forma di un colloquio che includa inoltre la Germania come terza zona d’interesse, dove la Sassonia, favorita dalla sua posizione geografica, rappresenta storicamente un importante luogo di incontro: una discussione presso l’Università Tecnica di Dresda può dunque contribuire altresì a far riemergere l’italianità di Dresda e le sue relazioni con il mondo slavo.
Uno dei legami storici della città del convegno con l’area italiana e polacca è rappresentato dal sovrano dresdese della casa dei Wettin Federico Augusto II nome con cui salì nel 1733 all’elettorato di Sassonia e incoronato nello stesso anno anche re di Polonia come Augusto III: in prospettiva di questa carica era stata necessaria la conversione al cattolicesimo, avvenuta nel 1712 in Italia, dove visse per 7 anni. Nella Galleria di Dresda sono ancora oggi conservati molti capolavori da lui raccolti: per gli studiosi di storia dell’arte importanti oggetti di studio; tra di essi figurano 100 dipinti di enorme valore artistico comprati nel 1745 dalla corte estense di Modena.
Tra gli argomenti d’interesse per le relazioni si possono includere i mediatori di cultura (ad es. Giovanni Paolo II e Canaletto) e i fenomeni di ricezione (ad esempio l’accoglienza del Cortegiano in Polonia o di Copernico in Italia), le tendenze artistiche e architettoniche, i movimenti migratori e l’intenso contatto linguistico e culturale. Possono essere messe in evidenza influenze linguistiche ed i numerosi prestiti dall’italiano al polacco, sarebbe inoltre di grande interesse analizzare l’influenza di prestiti dal polacco nella lingua italiana (ad es. i termini musicali mazurka, polka) e la presenza di legami nella cultura popolare (come il cibo, sia nella sua tradizione di influenze storiche, sia nella recente diffusione di ristoranti italiani in Polonia e viceversa o la percezione del campionato europeo di calcio in Polonia e Ucraina nel 2012 nella società italiana). Allo stesso modo possono essere messe in luce le relazioni politiche e le tendenze attuali (alcuni esempi sono gli esiti dell’esperienza di Breslavia come Capitale Europea della Cultura nel 2016, le cause e gli effetti della delocalizzazione di imprese italiane in Polonia, la posizione della Polonia in sede europea sui rifugiati e i richiedenti asilo che raggiungono l’Italia, etc.).
Di particolare interesse per la ricerca storica sono le descrizioni geografiche e gli scambi economici tra Italia e Polonia sviluppatesi dal tardo Medioevo di cui abbiamo traccia ad es. nei Walenbücher, guide di viaggio per i cercatori d’oro e di altri minerali in area prevalentemente slesiana: queste raccolte sono diffuse in tutto il territorio che va dal Tirolo alla Slesia. Esse si avvalgono delle informazioni di esperti venuti dal Sud, indicati come “Welsche” o come veneziani: la redazione risale probabilmente al periodo tra il XV e il XVIII secolo, ad opera di scriventi slesiani di madrelingua tedesca.
Tra i movimenti migratori, in epoca antica hanno avuto particolare rilevanza i pellegrinaggi religiosi, intellettuali e politici dalla Polonia all’Italia, generalmente attraverso la Germania, e ritorno: i viaggiatori si dirigevano spesso verso Roma; inoltre attraverso l’Italia, in molti proseguivano verso la Grecia e verso la “Terra Santa”, influenzando la società e la politica. Tra i documenti che meglio descrivono le condizioni di viaggio e i luoghi visitati, la fonte migliore è costituita dall’itinerarium – racconto il cui soggetto è il viaggio in Terra Santa, intrapreso per scopi religiosi. Questo importante genere narrativo può essere analizzato in sede del convegno: esso comprende sia le relazioni dei viaggiatori, simili a diari – con la descrizione di paesi e città che vale la pena visitare – e le raccolte che elencano le informazioni necessarie per i pellegrini, la cui forma e struttura ricordano le guide turistiche moderne.
Per storici, filologi e studiosi delle tradizioni è interessante ricostruire gli aspetti che hanno caratterizzato il processo di cristianizzazione della Polonia, avvenuto attraverso intermediari della Chiesa di Roma, quali missionari ed ecclesiastici tedeschi. Tale passaggio ha inoltre favorito i rapporti di scambio con l’Italia e ha visto lo sviluppo del culto dei santi come strumento di cristianizzazione (diffusione della Legenda Aurea di Jacopo da Varazze in Polonia, adattamento di feste precristiane, culto delle reliquie, etc.).
È prevista dunque l’analisi delle dinamiche del viaggio in luoghi sacri, per definire le caratteristiche dei pellegrini nel periodo tra il tardo Medioevo e il Rinascimento, a partire dai testi in cui si fa riferimento agli italiani che si sono spinti in territorio slavo e che hanno lasciato descrizioni e riferimenti a tradizioni popolari, usanze, pregiudizi e costumi non pienamente assimilati dal cristianesimo. Gli scambi culturali riguardano altresì i movimenti religiosi sorti nella prima età moderna e trapiantati in Polonia dall’Italia (diffusi ad es. da Fausto Sozzini, Giacomo Biandrata). I documenti presenti in Polonia, tra cui sermoni e descrizioni di nunzi apostolici, di prelati, di inquisitori provenienti dall’Italia (tra cui Giovanni da Capistrano) possono essere utilizzati per rilevare usanze contrastate o non pienamente integrate nella liturgia ecclesiastica, contribuendo, quindi, al confronto tra gli usi e le consuetudini precristiane preesistenti nei due paesi. Per approfondire la conoscenza del tema del transfer culturale, attraverso il viaggio e l’impatto di questi scambi sulla società, è dunque fondamentale l’analisi delle fonti scritte che testimoniano la fioritura di pratiche comuni.
L’esame delle narrazioni di queste esperienze dei viaggiatori, in cui si evidenzia il confronto tra i paesi, mira a una discussione e a una possibile revisione delle attuali interpretazioni storiche.
Lingue del convegno sono tedesco, italiano e polacco, eventualmente fornite altresì per le traduzioni. È prevista la pubblicazione degli atti del convegno. Per la relazione è prevista una durata di 30 minuti. Gli interessati sono pregati di iscriversi fino al 15/02/2018 inviando il titolo del proprio intervento e una breve nota biografica a martin.henzelmann@tu-dresden.de o christoph.mayer@tu-dresden.de o gianluca.olcese@tu-dresden.de.