Seconda Tappa del Convegno Internazionale “Un itinerario tra Oriente e Occidente: la Via della Seta dal (e verso il) Mediterraneo”, Università per Stranieri di Siena, 4-5 dicembre 2019

“È sempre difficile resistere alla tentazione di tornare”: così si legge in una delle pagine del celebre romanzo breve Seta di Alessandro Baricco, che è narrazione introspettiva, ma anche luogo di riflessione del forte legame culturale e commerciale che lega, intersecandoli tra loro, Occidente e Oriente. La seduzione dell’altrove, tale la chiamerebbe Dacia Maraini che lei, viaggiatrice in prima persona, al tema ha dedicato il testo omonimo, ma anche il viaggio come luogo di conoscenza e di incontro, così come la posizione del viaggiatore e ciò che gli fornisce il viaggio sono riassunte nella frase citata: viaggiare è partire, sostare, interrompere, conoscere, imparare ad ascoltare, vedere, sentire odori e profumi; lo spostamento implica il ritornare, così come lo sfidare se stessi e il quotidiano; è prendere e saper calcolare il tempo, misurare gli spazi. Uno degli itinerari più noti e affascinanti sin dall’antichità è sicuramente la Via della Seta. Da Xi’ an a Venezia, o con percorso inverso, il suo itinerario evoca, per chi vi si confronta, nomi di città, di fiumi, di deserti, di merci, di confini e di superamenti di barriere, richiamando alla memoria rotte terrestri e marittime. A chi lo segue a posteriori, inoltre, la Via della Seta parla di destini più o meno fortunati, di eventi storici, come pure di potenzialità e dinamiche sia artistiche che culturali. In realtà non si può dire che la Via della Seta, a discapito di quanto potrebbe suggerire una prima lettura del nome, sia mai esistita come un unico e solo itinerario, essendo essa piuttosto da intendersi come molteplicità di percorsi commerciali e culturali di missionari, mercanti e altre tipologie di viaggiatori che ne hanno tracciato la storia e la geografia.

Gli scambi tra Oriente e Occidente sono, come succede anche per altre vie simili che collegano l’Est all’Ovest e che si intersecano con quelle della Seta, in entrambi i sensi: ci si confronta con l’altro da sé, che viene saggiato, recepito, assorbito e spesso riadattato. La Via della Seta parla di affascinanti sincretismi tra genti, paesi e vie della cultura, traccia lungo il suo percorso la storia di un dialogo di civiltà. Eppure il suo significato ha subito nel corso del tempo e della storia anche dei mutamenti. La presente iniziativa mira ad approfondire la questione sulla base delle prospettive di ricerca più varie, analizzando ad esempio gli aspetti politici, socio-economici e culturali che hanno fatto e continuano a scrivere la storia della Via della Seta, prendendo in considerazione non solamente il punto di partenza e quello di arrivo dell’itinerario, ma anche le tappe di mezzo, quelle forse meno conosciute, ma non meno interessanti per lo sviluppo del pensiero occidentale e dello sguardo e interesse dell’Oriente sull’Occidente. Storia e geografia, rappresentazione letteraria e artistica, ma anche attualità: soprattutto in un contesto come quello odierno dove la Nuova Via della Seta si impone a livello di politica economica e dove il Mediterraneo, da sempre crocevia di civiltà e di culture, è diventato un’area in cui l’accoglienza sembra spesso essere impossibile, e al contempo viene visto come piattaforma cruciale di espansione per il dialogo tra mercati emergenti e paesi sviluppati.

Partendo da questi suggerimenti ci si propone di indagare non solo modi, forme, tempi, nomi e luoghi, ma anche effetti, storia e attualità della Via della Seta tra Occidente e Oriente. Si incoraggiano contributi che si sviluppano su una prospettiva comparatistica e/o intermediale. I seguenti campi di ricerca qui di seguito suggeriti sono da intendersi in senso orientativo:

scrittori in viaggio e/o viaggiatori in itinere; storia e attualità del Mediterraneo e dei rapporti tra Oriente e Occidente; tematizzazioni legate alla percezione di sé e dell’altro da sé (anche confronti di sistemi di percezione); riflessioni sul concetto di dialogo, incontro, confine e intersezione; orientalismo; estetica ed etica del viaggiare e del confronto (miti e simboli, stigmi del Mediterraneo); presenza della cultura italiana in Egitto e in Cina “Vivere all’italiana”; generi e discorsi letterari/artistici sulla Via della Seta (musica, pittura, teatro, cinema, fumetto, ecc.); riscritture.

Comitato organizzatore:
Prof.ssa Wafaa Raouf El Beih (Università di Helwan)

Prof. Akeel Almarai (Università per Stranieri di Siena)

Dott.ssa Luana Cosenza (Università per Stranieri di Siena)

Dott. Ibraam G. M. Abdelsayed (Università per Stranieri di Siena)

Comitato scientifico:
Prof.ssa Wafaa Raouf El Beih (Università di Helwan)

Prof. Rabie Salama (Università South Valley, Luxor Branch)

Dott.ssa Monica Biasiolo (Università Augsburg)

Prof. Akeel Almarai (Università per Stranieri di Siena)

Prof.ssa Carla Bagna (Università per Stranieri di Siena)

Prof.ssa Alessandra Persichetti (Università per Stranieri di Siena)

Prof.ssa Florinda Nardi (Università degli Studi di Roma Tor Vergata)

Dott. Diego Varini (Università di Parma)

Prof.ssa Antonella Mauri (Université de Lille)

Coloro che sono interessati a proporre una comunicazione dovranno inviare un abstract di massimo 800 caratteri e una breve bibliografia di riferimento entro il 30 luglio 2019 all’indirizzo egitto.italia.cina@gmail.com, indicando il proprio nome e l’affiliazione. L’esito della selezione sarà comunicato entro il 15 settembre 2019.

Le lingue del convegno saranno italiano e inglese.