Rimender Call for Papers RISL Rivista Internazionale di Studi Leopardiani

Giacomo Leopardi e l’esperienza del sensibile
“Di modo che i sensi dell’uomo sono capaci di piacere
anche presso all’estinguersi”.

Nell’opera di Leopardi la cosiddetta esperienza del sensibile non solo orienta in modo decisivo la riflessione epistemologica e l’elaborazione filosofica della teoria del piacere, ma è anche sottesa a molte immagini della scrittura creativa in prosa e in versi. La percezione sensoriale delle cose del mondo e dell’essere umano rappresenta, infatti, uno dei principali strumenti di apprendimento e di conoscenza. Essa costituisce uno degli aspetti nodali – particolarmente innovativi rispetto alla tradizione letteraria e filosofica dell’Italia ottocentesca – della poetica leopardiana, capace di dare “corpo” e “sostanza” anche a quanto è connesso alla pura immaginazione e, così, di descrivere l’invisibile tramite il visibile, l’intangibile tramite il tangibile. Infatti in Leopardi – come ben sottolineava Italo Calvino nelle sue Proposte per il nuovo millennio citando le pagine 1744-1746 dello Zibaldone – anche la teoria del vago e dell’indefinito si esprime attraverso il sapiente utilizzo di elementi sensibili. Né si può dimenticare che pure la Natura, parte di quella materia da cui secondo Leopardi stesso tutto ha origine, può essere conosciuta dal genere umano solo per mezzo dei sensi, come bene insegna la vana fuga dell’Islandese tanto dall’“intensità del freddo” quanto dall’“ardore estremo della state”.
Questo primo numero tematico vuole far convergere differenti approcci disciplinari per studiare, nelle sue varie declinazioni, l’influenza che la percezione sensoriale ha avuto nell’ambito della riflessione poetica, filosofica, artistica, linguistica e scientifica di Leopardi.
Tra i possibili ambiti di ricerca:
L’utilizzo di immagini sensoriali e la lingua dei “sensi” in poesia.
La percezione sensoriale come strumento di conoscenza filosofica. Possibili campi di indagine sono sia la consonanza con i principi del sensismo sei-settecentesco italiano ed europeo, sia l’anticipazione leopardiana di alcune fondamentali questioni affrontate dalla filosofia moderna, dal materialismo novecentesco alla riflessione biopolitica contemporanea.
I riverberi della percezione sensoriale e dell’esperienza delle cose del mondo nella scrittura privata, con una particolare attenzione all’epistolario.
Vita del corpo e rappresentazione della corporeità sia nelle opere di Leopardi, sia nelle opere a lui dedicate (letteratura, cinema, teatro, pittura e scultura, …).
Riflessioni sulla “fisicità” dei linguaggi, in particolare della lingua italiana intesa nelle sue dimensioni materiali (adattabilità, malleabilità, pronuncia, radici etimologiche e filologiche, ricchezza semantica, …).
Retorica e percezione sensoriale.
Immagini e percezione sensoriale: creazione e ricezione.
La poetica della fisicità del mondo elaborata attraverso l’osservazione dei processi tecnologici e scientifici.

Si prega di inviare entro il 31 marzo 2018 un abstract di 250 parole circa e una breve nota bio-bibliografica ai seguenti indirizzi mail:
tatcriv@rom.uzh.ch
p.landi@ssmlcarlobo.it
La decisione della Direzione e del Comitato scientifico sarà comunicata entro la fine di aprile. Al momento dell’accettazione saranno inviate anche le Norme editoriali.
I contributi non dovranno superare le 50.000 battute, spazi inclusi (ca. 8.000 parole), e dovranno pervenire ai medesimi indirizzi email indicati sopra entro il 31 agosto 2018.
Ogni contributo sarà soggetto a double blind peer review.